Matrimonio dello stesso sesso: George e Harold

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George ed Harold

Organizzare un matrimonio dello stesso sesso può essere un’esperienza incredibile non solo per la coppia ma anche per la Wedding Planner.

Infatti le coppie dello stesso sesso hanno molta più libertà creativa con il loro evento rispetto a quelle etero, poiché non sono legate a nessuna regola o tradizione matrimoniale e possono davvero plasmare il loro giorno per farlo diventare espressione di chi sono e dei loro valori.

E allora seguiamo insieme una storia romantica vera fino al suo Grande Giorno!

UK e US: amore al primo sguardo!

George e Harold sono la mia meravigliosa futura coppia di sposi.

George viene dal Regno Unito mentre Harold arriva dagli Stati Uniti. Entrambi lavorano nel settore dei viaggi e adorano esplorare nuovi posti. Dopo essersi innamorati e aver cambiato idea un paio di volte su dove celebrare il loro matrimonio, hanno deciso di sposarsi in un territorio neutrale scegliendo Castel Gandolfo come destinazione.

La scelta del luogo

La coppia deve avere un legame sentimentale con il Luogo e questo deve essere facilmente raggiungibile dagli ospiti.

Il luogo del loro primo viaggio insieme in Italia è stato il lago di Como e quella sembrava essere la destinazione prediletta per il matrimonio di George e Harold.

Successivamente hanno visitato Castel Gandolfo, una piccola cittadina sul lago vicino Roma, e si sono innamorati del cibo e della passione delle persone del luogo nel condividere la loro ricca storia e la loro cultura ed hanno iniziato a riconsiderare la loro scelta iniziale.

Confrontando le due soluzioni, hanno deciso che Roma, come aeroporto di arrivo, fosse la soluzione migliore per i loro ospiti e che Castel Gandolfo avrebbe comunque riprodotto un po’ della magia del lago di Como: in un attimo la decisione è stata presa!

La necessità di una Wedding Planner locale

Le sfumature linguistiche e culturali rendono necessario un controllo locale per eliminare lo stress dal processo organizzativo.

Sebbene conoscessero il luogo molto bene, ben presto Harold e George si sono resi conto di aver bisogno di una Wedding Planner locale, ancor meglio se specializzata in Destination Weddings, per trattare efficacemente con i vari fornitori.

La distanza, le barriere linguistiche e l’elevato numero di ospiti rendevano infatti l’organizzazione del matrimonio molto complicata per loro. Hanno quindi deciso di intervistare alcune wedding planner e alla fine hanno scelto me.

Alla mia domanda sul perché mi avessero scelto, la risposta di George è stata “per la tua professionalità e trasparenza; e perché, avendo lavorato per un’azienda americana, saresti stata in grado di gestire un maniaco del controllo (groomzilla) americano, Harold; inoltre perché hai familiarità con la propensione al bere degli Inglesi!”(ti adoro George!).

Harold ha aggiunto che hanno trovato il mio lavoro in linea con il loro stile e le loro aspettative e che il mio inglese è eccellente (…non è vero, ma grazie lo stesso Harold!), cosa che ha reso la comunicazione più facile per loro e impeccabile.

Così è iniziata la nostra avventura insieme.

La location

Il numero di invitati, gli spazi a disposizione  allinterno e allesterno e le vedute sono gli elementi principali nella scelta della location.

Harold and George desideravano una location con vista sul lago di Castel Gandolfo per ammirare uno dei suoi spettacolari tramonti e poter continuare a sognare con i loro parenti e amici in arrivo numerosi da tutto il mondo per condividere la loro gioia e felicità.

Hanno scelto Villa del Cardinale poiché non solo possiede una terrazza con vista meravigliosa sul lago, ma anche perché sarebbe in grado di offrire soluzioni ugualmente belle sia all’esterno che all’interno per i numerosi ospiti in caso di peggioramento delle condizioni metereologiche.

Legalizzazione

Cerca la competenza, specialmente se desideri un matrimonio legalmente riconosciuto.

In Italia i matrimoni gay non sono ancora legalmente riconosciuti, pertanto Harold e George hanno deciso di sposarsi negli Stati Uniti dove risiedono, optando invece per una cerimonia simbolica presso la location.

La cerimonia

Esprimete lamore reciproco nel modo a voi più consono!

Parlando della cerimonia e dell’organizzazione del matrimonio abbiamo subito concordato una regola generale: nei matrimoni gay non esiste alcuna regola, quindi useremo tutta la libertà creativa possibile per rendere il giorno del loro matrimonio veramente unico!

Alla mia domanda se ci fossero veramente delle differenze tra i matrimoni gay e quelli eterosessuali, George mi ha risposto “Bella domanda. Nessuno di noi due ha mai partecipato a matrimoni dello stesso sesso, ma mi aspetterei che fossero simili, ma …senza l’abito da sposa!” Esilarante! Adoro questi ragazzi.

Tenendo a mente questa regola di base, abbiamo esplorato le varie opzioni e Harold è stato una fonte continua di ispirazione. Lui ha le idee molto chiare su come vorrebbe la cerimonia: tipico corteo di ingresso; lui e George arriveranno ciascuno al braccio della rispettiva mamma (adoro questa scelta); ci sarà un bambino che porterà le fedi ed una bimba che spargerà dei petali – i suoi nipotini (amo i ruoli dei bimbi nei matrimoni); ci saranno una decina di damigelle scortate da rispettivi cavalieri a completare il corteo d’ingresso ed un loro amico per celebrare il matrimonio.

Le linee guida iniziali erano tracciate. Ora si trattava di tradurre la visione in un’ambientazione e nella scelta di dettagli adeguati. Alcuni di questi sono ancora in fase di discussione e li definiremo e condivideremo in un secondo momento.

La scelta dell’abito

Resta sempre fedele a te stesso!

La scelta dell’abito è stata la nostra prima decisione importante: stesso abito per tutti e due? Stesso colore? Abiti diversi ma dello stesso colore, oppure stesso abito con colori e/o accessori diversi?

Le opzioni erano innumerevoli, ma alla fine abbiamo pensato che qualunque fosse stata la decisione finale, l’abito scelto avrebbe dovuto rappresentare al meglio la personalità e lo stile dello sposo.

Poiché entrambi gli sposi desideravano in qualche modo mantenere le tradizioni dei rispettivi paesi d’origine, abbiamo deciso che George indosserà il tipico abito formale del gentleman inglese, il tight.
Harold brillerà nel più tipico smoking americano.

Le prossime sfide

Siamo convinti che formeranno una coppia incredibile poiché le loro diverse personalità si fonderanno e bilanceranno in un meraviglioso mix di stile maschile.

La sfida successiva sarà ora capire come si vestiranno le damigelle con i loro cavalieri, ma…. questo ed altro lo sveleremo più tardi.

Se siete interessati a scoprire quali possono essere le sfide e le opportunità nell’organizzazione di un matrimonio gay e di un DestinationWedding al tempo stesso, restate sintonizzati!

 

Villa del Cardinale

Abiti di nozze

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